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Il fiore della bellezza: ti presentiamo la Camellia Sasanqua

In televisione ti sarà sicuramente capitato di vedere le pubblicità dei grandi marchi di cosmetica e profumeria che debuttano ogni anno nuovi prodotti che hanno come protagonisti i fiori. Tra questi c’è Dior, la grande azienda Francese, che da qualche anno ha lanciato una linea cosmetica “anti-age” che ha come ingrediente principale la Camellia “Rossa”, o meglio la Camellia Sasanqua, una varietà rustica e versatile che vogliamo raccontarti in questo articolo, che speriamo possa farti innamorare, come lo siamo noi delle Camelie!

La storia della Camellia sasanqua come per le sue “cugine” inizia in Asia, più precisamente Cina e Giappone dove a partire dal 1600 inizia ad essere coltivata con il nome di Sazanka

Nel mondo Asiatico le Camellie sono sempre state coltivate non per scopi decorativi, ma per l’utilizzo in cucina e in erboristeria. Infatti i fiori e i semi della Camellia vengono impiegati nella produzione dell’olio di Camellia, utilizzato in cucina o in erboristeria per via delle sue elevate proprietà antiossidanti. Le foglie invece venivano utilizzate per preparare il Tè di Camellia.

Immagine del fiore e foglie della Camellia Sinensis (Camellia da Tè)
Semi di Camellia e Olio di Camellia Sasanqua
Lo sapevi? La pianta del Tè utilizzata per la produzione del Tè in bustina che consumiamo oggi è una varietà di Camellia chiamata Sinensis (o Camellia del Tè). E’ simile alle varietà decorative, tranne che per i fiori che nella Camellia del Tè sono piccoli, bianchi e molto profumati.

La storia della Camellia in occidente inizia con la sua importazione da parte dei commercianti Europei, che iniziano ad introdurla nel vecchio continente, dopo poco diventando una delle piante preferite dagli aristocratici, che la usano come pianta centrale nei propri giardini, e nella vita di tutti i giorni facendo diventare i suoi fiori tra i motivi più riprodotti in dipinti, o come ricami preziosi sui vestiti.

Una delle prime Camellie in Europa fu piantata in Italia, nella Reale Reggia di Caserta nei giardini reali intorno al 1760, e soprannominata amorevolmente “Celebratissima”. Tutt’oggi la Reggia gode di una vasta selezione di varietà di Camellia.

Come è fatta la Camellia Sasanqua?

Come per tutto il genere Camellia si presenta come un arbusto sempreverde, dalle foglie larghe e spesse, di colore verde intenso lucido con il margine seghettato in alcuni casi. La pianta può raggiungere i 5 metri di altezza, fino a diventare un vero e proprio piccolo albero. La particolarità delle Camellie sta nei fiori, singoli di dimensioni non indifferenti dai 5 ai 10 cm di diametro composti da tanti piccoli petali disposti a cerchio intorno al pistillo, che in molte varietà non è visibile. La Sasanqua si distingue in questo aspetto da un fiore aperto, con pistilli molto visibili dal colore giallo intenso, circondato da petali di colore rosso carminio, rosa e a volte bianco. Difatti la Camellia Sasanqua al contrario delle altre Camellie è un grande attrattore di impollinatori come api e bombi.

Cura della Camellia Sasanqua

Questa pianta è molto resistente alle basse temperature e può tollerare temperature fino a -15 gradi. Inoltre, si adatta bene a diversi tipi di terreno, preferendo quelli acidi con un pH compreso tra 5 e 6. È resistente alla siccità, ma necessita di un’irrigazione regolare durante l’estate e i periodi più caldi. La Camelia Sasanqua è una pianta che cresce bene in pieno sole o in mezz’ombra, tuttavia, se messa in pieno sole, deve essere protetta nelle ore più calde del giorno per evitare danni alle foglie e ai fiori, che possono bruciare. Tutto sommato la Camellia Sasanqua è una pianta molto rustica e resistente a malattie e parassiti, quindi non richiede particolari cure. Anche la potatura è necessaria solo per motivi decorativi, o di “ravvivamento”.

Insomma, se cercate una pianta resistente dalla fioritura straordinaria, regalate un pezzo di storia al vostro giardino con la Camellia Sasanqua, uno dei pochi arbusit che anima con i suoi splendidi fiori anche gli inverni più freddi.

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Buona fotosintesi

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