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La magia dell’Helleborus Niger: la Rosa del Natale!

Quando si pensa all’inverno e al periodo Natalizio non sono i fiori la prima cosa a venire in mente. Certo, per noi sono i messi delle Stelle di Natale, delle succulente in simpatici vasi e Pungitopo dalle bacche rosso scarlatto. Ma tra tutte queste piante ce n’è una che aspetta proprio il Natale per fiorire, come fosse il protagonista di una storia magica da raccontare davanti al camino acceso. Si chiama Elleboro, Helleborus Niger, conosciuto anche come la Rosa D’Inverno o la Rosa di Gesù. 

L’Elleboro (Helleborus) appartiene alla famiglia delle Ranuncolaceae, è una pianta originaria dell’Asia. E’ una erbacea perenne con fogliame deciduo, composta da piccole foglie che spuntano alla base di ogni pianta, e piano piano si aprono a formare ventagli di grandi foglie verde intenso. Seguono poi i fiori, che iniziano a sbocciare a partire da fine autunno per tutto il periodo invernale (Dicembre incluso) e che durano fino alla fine di marzo. Esistono tante varietà di Helleborus, ma la più famosa è sicuramente l’Helleborus Niger, con i suoi bellissimi fiori bianco neve dai petali delicati e una collana di pistilli gialli ben visibili amati dalle api e bombi perché ricchi di polline. I fiori sono molto simili in aspetto alle rose antiche, es. Rosa Canina) caratteristica che le ha dato il soprannome di Rosa d’Inverno. Altre varietà, come l’Helleborus “Angel Glow” presentano invece fiori di colore rosa dalla forma a campanella, o l’Helleborus “Winter Darling” che ha i classici fiori bianchi a maturazione striati di un bellissimo verde limone. Verso Marzo la pianta sfiorisce, perdendo sia fiori che foglie, che compaiono nei mesi successivi a formare piccoli cespugli verdi e fitti.

L’Helleborus: Storia e simbologia

Il nome Helleborus viene dal Greco “Elleboro”, termine formato da due parole che tradotte significano “far morire” e “nutrimento”. L’elleboro era infatti conosciuto e utilizzato dagli antichi per le sue proprietà medicinali, come cura per gli umori negativi e la pazzia pensate. Oggi però sappiamo (per fortuna) che le origini del suo nome si ispirano alla sua tossicità. L’estratto di radici o di qualsiasi parte dell’elleboro è composto da sostanze altamente irritanti e nocive. Ora lo sappiamo bene (grazie ai poveri antichi Greci se così si può dire) e per questo qualsiasi prodotto o integratore contenente sostanze derivate dall’elleboro non viene commercializzato da anni. Fortunatamente questa storia ha un lieto fine per i nostri Ellebori. 

Nonostante ciò l’helleborus ha mantenuto un significato importante nella simbologia e nella cultura di molti popoli in particolare quella contadina, per cui l’elleboro aveva una funzione profetica. Infatti i contadini ritenevano che la presenza degli ellebori nei campi potesse indicare l’andamento del raccolto, in base alla quantità di piante.

Nella tradizione Cristiana invece si narra una leggenda che vede l’Elleboro il protagonista floreale della Natività, essendo un fiore che sboccia nel periodo Natalizio. 

La storia racconta che una pastorella, avendo saputo della nascita di Gesù, vagasse per i campi in cerca di un dono da offrire al bambino appena nato, ma che essendo nato in inverno (uno particolarmente freddo poi) non fu in grado di trovare neanche un piccolo fiore. La Pastorella iniziò a piangere dalla disperazione, un pianto che però attirò l’attenzione di un angelo che si trovava di passaggio. L’Angelo avendo sentito il pianto della bambina, si avvicinò a lei e togliendo un po’ di neve dalla strada, fece immediatamente comparire delle piccole rose bianche che la bimba raccolse, e felice si incamminò per portarle in dono al bambino Gesù. 

Chi erano queste piccole rose bianche, se non dei bellissimi Ellebori? Ed ecco qui che nasce una leggenda.

L’Helleborus e il Natale

Allora, pensi ancora che la Stella di Natale sia la vera…Star del Natale?

Se ancora non ti abbiamo convinto del fatto che l’Elleboro sia il fiore invernale per eccellenza, da anni ormai IL simbolo del Natale, basta anche solo leggere i nomi che i paesi nel mondo usano da anni per questo fiore: Christmas Flower in Inghilterra, Rose de Nöel in Francia e Christrose o Schneerose in Germania . Qui in Italia l’Helleborus Niger viene chiamato Rosa di Natale, e nel linguaggio dei fiori e delle piante l’Elleboro rappresenta il fiore sacro a Dio .

Helleborus: cura e consigli

Un fiore così divino, avrà bisogno di attenzioni altrettanto…onnipotenti? Invece no!

L’Helleborus viene spesso coltivato come una pianta strettamente da vaso, ma in natura è una pianta spontanea e vigorosa che cresce nel sottobosco ai piedi di grossi alberi (come anche i ciclamini selvatici), e nelle praterie aride delle alte montagne innevate. Può essere quindi piantata tranquillamente in terra per creare bellissime bordure invernali e aiuole fiorite insieme ad altre fioriture del periodo. E’ una pianta molto rustica, resistente alle basse temperature non temendo né il gelo o la neve. 

Per avere successo nella coltivazione “casalinga”, basta poco, ma possiamo iniziare da qui:

  • Scegli come coltivare la tua pianta, se in piena terra scegli una posizione del tuo giardino a mezz’ombra, fresca e riparata dai raggi intensi del sole. Pianta il tuo Elleboro (semi o radice) nel periodo primaverile ad una profondità adeguata e in una buca con dentro un po’ di buon terriccio universale ben fertilizzato. Copri tutto e aspetta la magia!
  • Se invece vuoi coltivare l’elleboro in vaso scegli sempre un buon terriccio universale, un vaso capiente preferibilmente in coccio e metti tutto sul tuo balcone o terrazzo in una posizione al riparo dai raggi del sole e dal caldo.

Ora che te lo abbiamo presentato così, questo Natale non potrai fare a meno che prendere anche tu il tuo bellissimo Helleborus Niger.

Buona Fotosintesi!

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